Bologna

Rimini

2006 – Gruppo di studio a Patrasso, Capitale Europea della Cultura

1991 – Sergio Pisapia Fiore e Giorgio Albertazzi insieme ai loro allievi della Scuola di Cultura Teatrale

1999 – Sergio Pisapia Fiore e il Premio Nobel Dario Fo, esperti della Commedia dell’Arte

“I Maestri son coloro che hanno appreso dai bravi Maestri; e quanto più bravi sono stati i loro Maestri, più bravi saranno i propri Allievi”.
Sergio Pisapia Fiore

Fare teatro, oltre alla crescita sociale e culturale di ogni singolo individuo, procura molteplici soddisfazioni. Tuttavia fare bene il mestiere dell’attore è anche molto difficile.

Chiunque, anche per poco, abbia avuto a che fare con il teatro, professionalmente o amatorialmente, espone punti di vista e suggerimenti per migliorare e rendere più convincente la realizzazione di uno spettacolo. Chiunque proceda ad una messinscena ha un preciso dovere verso il pubblico e verso se stesso: rappresentare lo spettacolo nel miglior modo possibile in rapporto alle risorse e alle disponibilità economiche.

Il teatro è stato il primo spettacolo dell’era storica e si è dato, e si dà, un complesso di norme e un’organizzazione che vanno conosciute e di cui occorre impadronirsi. Oggi far parte di una compagnia è di per sé gratificante, e lo sarà molto di più se il lavoro sarà ben condotto e organizzato. Ciò inoltre consentirà di rivolgersi ad un pubblico vasto che può essere richiamato solo dalla qualità dello spettacolo nei suoi più disparati aspetti artistici e tecnico-organizzativi, non da altro. Questo traguardo ha il dovere di raggiungere chiunque intenda “fare teatro”. Pertanto è indispensabile che gli allievi-attori – diplomatisi nelle rispettive Scuole di Teatro o che abbiano una predisposizione all’arte scenica – inizino ad apprendere con la pratica tutte le tecniche del mestiere.

Bisogna comunque chiarire che, per “fare teatro”, non basta avere una bella presenza, una buona voce, una dizione perfetta e, osiamo persino dire, una grande cultura (se così fosse, non avremmo avuto nel novero dei “grandi artisti” personaggi come Eleonora Duse, Ermete Zacconi, Maria Melato, le sorelle Gramatica, Memo Benassi, Anna Magnani, Pupella Maggio, Angelo Musco, Cesco Baseggio, Gilberto Govi, i fratelli De Filippo e tanti altri illustri personaggi); tanto meno bisogna sperare in un facile ed immediato successo. Alla notorietà ci si arriva per diverse fortuite combinazioni le quali, spesso, non hanno nulla da spartire con la bravura (i programmi televisivi ce n’è danno ogni giorno conferma). Il teatro, invece, richiede talento, disciplina, professionalità, dedizione, spirito di sacrificio, padronanza sulla scena, ottima salute… e tanta grinta.

Necessita altresì dire che, durante i nostri lunghi anni di esperienza teatrale, il pubblico ci ha fatto comprendere di non gradire una recitazione leziosa, impostata (ovvero “accademica”). La dizione, per esempio, è vero che è utile per poter meglio pronunciare le parole in maniera chiara e intelligibile nonché per togliere ogni inflessione dialettale (salvo nei casi in cui bisogna “caratterizzare” un personaggio). Ciò che è più importante, però, è scoprire “l’anima dell’attore”, vederlo muovere con naturalezza sulla scena come nella vita, recitare senza far capire che reciti.

Inoltre, per diventare attori, non bisogna limitarsi ad avere una preparazione teorica-intellettuale del teatro (questo compete più ai critici e ai docenti universitari), né bisogna credere di essere attori o attrici soltanto perché si è in possesso di un diploma di recitazione.

Quanti provini sono stati sciupati in questi ultimi anni? Quante illusioni sono naufragate nei teatri italiani? Non illudiamoci, per diventare attori ci vuole la pratica, l’esperienza acquisita sul palcoscenico, il diretto contatto con il pubblico che non ti conosce e che devi convincerlo soltanto con la tua capacità attoriale, poiché si tratta di un pubblico che non ti è né parente né amico, e se lo deluderai non sarà tollerante e te lo farà capire in mille modi. Allora, e soltanto allora, comprenderai se realmente potrai intraprendere questa sublime Arte, che è quella dell’Attore.

Pertanto i nostri Corsi, pur non promettendo “miracoli”, offrono agli allievi la possibilità di perfezionarsi, di conoscere e approfondire il mestiere dell’attore tramite la messinscena di alcuni spettacoli in cui si avrà la possibilità di apprendere, oltre alle norme che disciplinano le “regole di palcoscenico”, tutte le tecniche indispensabili per affrontare un pubblico che esige (sempre più) maggiore professionalità.

Dall'Amleto di William Shakespeare

(voce di Sergio Pisapia Fiore)